La storia 
								della Barabbata 
								
								   
						 
					 
				 
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				Della festa Madonna del Monte non 
				si hanno notizie storiche certe anteriori al 1557, quando da un 
				verbale del Consiglio Comunale di Marta, datato 9 maggio, si 
				evince che era già consolidato "fare la festa secondo il solito 
				dellj annj passatj".  
				
				La mancanza di documenti 
				archivistici e l'impossibilità di stabilire una data certa, ha 
				portato lo storico viterbese Sansoni a collegarne i riti, per 
				analogia e somiglianza, a quelli delle processioni istituite a 
				Roma da papa Leone IV, nel IX secolo, in occasione 
				dell'Assunzione di Maria. 
				
				  
				
				Tali cerimonie furono riprese in 
				un primo momento dai viterbesi, che istituirono una grande 
				processione il 14 agosto in S. Maria Nuova, a cui partecipavano 
				il clero con vistosi paramenti, le autorità civili, le 
				corporazioni d'arte e mestieri, con le loro insegne e i cui 
				rappresentanti, a coppia, portavano un cero da una libbra da 
				regalare alla chiesa, ed in cui tutti i bifolchi della città, 
				con l'abito buono ed il cavallo, preceduti dai musici, andavano 
				in processione e sparavano colpi di pistola; in seconda istanza 
				anche dai martani, che essendo vicino a Viterbo e recatisi lì a 
				vedere tale solenne processione, col tempo probabilmente 
				decisero di farne una consimile per la Madonna del Monte. 
				 
				Certamente sono molti i punti di somiglianza tra le due feste, 
				ma vediamo come si svolgeva quella di Marta durante il 
				Cinquecento ed il Seicento, prima, e dopo il 1703. 
				 
				Dal verbale del 1557, si desume che la festa si celebrasse già 
				in precedenza e che tutte le spese per l'organizzazione fossero 
				a carico della Comunità; il denaro utilizzato per le spese della 
				festa, ratificato dal Consiglio Comunale, serviva per pagare il 
				pasto offerto ai preti, ma anche, come risulta da una seduta del 
				1575, ai soldati, ai magistrati, alla musica, ai bifolchi ed ai 
				casenghi, o altrimenti detti "zappatori" (gli odierni villani), 
				coma risulta dai Bollettari del Comune del 1658.  | 
			 
			
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				Il corteo, inizialmente, era composto da: i soldati a piedi e 
				dal 1674 a cavallo (nei secoli seguenti dai "casenghi"), avevano 
				il compito di controllare il corretto svolgimento del corteo; i 
				bifolchi, coloro che aravano i campi ed accudivano il bestiame; 
				dal clero; dalle autorità civili; dalla banda musicale, che il 
				Comune pagherà per secoli, facendola venire da paesi limitrofi o 
				anche lontani; dal tamburo, che la comunità stipendiava 
				annualmente e quando non c'era, provvedeva a farlo intervenire 
				chiamandolo da fuori; dal popolo. 
				 
				Nel 1608 anche i pescatori entreranno a pieno titolo a far parte 
				delle categorie di lavoratori ammessi al corteo; il verbale del 
				2 febbraio di quell'anno riporta: "...che il provento del 
				Macello si venda quanto prima et che si dia a Pescatori le libre 
				50 di carne come si dà all'altri per honore nella festa (della 
				Madonna del Monte)...", atto questo che sancisce il diritto dei 
				pescatori a partecipare al pranzo consumato sul Monte e come già 
				detto riservato solo ai partecipanti al corteo. 
				 
				Il pranzo che durò almeno fino al 1685 e che veniva effettuato 
				anche in anni di carestia, aumentava in ricchezza di cibi nel 
				momento in cui a parteciparvi c'era un'autorità, come nel 1594, 
				quando vi prese parte Mario Farnese, o come nel 1608, quando 
				venne in visita a Marta il Cardinale Alessandro Farnese. 
				 
				Il denaro destinato per la festa veniva utilizzato anche per 
				acquistare due palii di stoffa pregiata, da regalare ai 
				vincitori dei giochi che venivano fatti dopo pranzo; 
				divertimenti che consistevano in una gara di lotta ed una corsa 
				a piedi. Tali giochi durarono per secoli; nel 1640 venne 
				inserita una corsa di cavalli berberi, con il proposito di farne 
				una anche di barche, da riservare, però, solo per personalità 
				illustri in visita al paese; nel 1645 verrà addirittura inserito 
				il teatro. 
				
				  
				
				Dal sito
				
				http://www.meteomarta.altervista.org/portale/previsioni-meteo-marta-webcam-lago-di-bolsena 
				
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