Notizie/Storia 
			Probabile terra di 
			insediamenti villanoviani, Lubriano 
			fu certamente sede di una della comunità etrusche aggregate allo 
			stato di Vulsinium, come testimoniano i 
			ritrovamenti archeologici di tombe scavate nelle pareti tufacee a 
			picco, corredate riccamente
			da suppellettili funerarie databili dal VII e VI secolo a.C. .Ai 
			tempi della guerra tra Roma e l’Etruria 
			(265 a.C.) l’antica Vicus
			Cimerianus conobbe anche la dominazione 
			romana, che ha lasciato, sparsi nelle campagne circostanti sporadici 
			resti di impianti termali. Per tutto il V e Vi secolo d.C. nel 
			territorio di Lubriano
			si alternarono le dominazioni visigote, 
			gote, e bizantine fino al lungo insediamento longobardo che durò dal 
			605 al 774. La successiva annessione ai domini della Santa Sede, 
			sancita al tempo di Carlo Magno, inaugurò una lunga stagione di 
			ribellioni, in cui le sorti della città furono alternativamente 
			affidate all’impero o allo stato pontificio.  
			
			Alla famiglia dei Conti di 
			Bagnoregio, probabile antenata di 
			origine longobarda dei Monaldeschi a 
			partire dal X secolo, fu affidato il potere feudale su
			Lubriano, 
			sui cui territori insediò diverse fortificazioni e torri isolate di 
			avvistamento e difesa rientranti nella costituzione e nel 
			rafforzamento dell’ambito di potere del territorio. 
			Lubriano conobbe le due 
			brevi parentesi della dominazione imperiale ad 
			opera di Federico Barbarossa 
			(1162 – 1163) e del figlio Enrico VI (1186 – 1189) e non mancarono 
			alcuni tragici episodi legati all’insediamento di comunità di 
			eretici, come quando nel 1199 i Patarini uccisero il potestà Pietro
			Parenzo. 
			
			Strategico avamposto fortificato in direzione
			Bagnoregio e Viterbo,
			Lubriano
			verso la metà del XIII secolo subì ruberie e devastazioni 
			per mano degli Orvietani (che erano in guerra con
			Bagnoregio) e dei Ghibellini di
			Bisenzio, Viterbo, 
			Corneto e Tuscania. Anche i 
			rapporti con la confinante Bagnoregio 
			non erano pacifici; a cominciare dal 1278 una contestata
			revisione dei confini inaugurò una lunga 
			stagione di conflitti e contrasti. Questo feudo dei
			Monaldeschi ricadeva nell’orbita della 
			potente Orvieto almeno dalla fine del XIII secolo,
			dato che è documentata l’inclusione di
			Lubriano
			nel catasto Orvietano dei beni extraurbani del 1292. 
			Fu dunque costante preoccupazione del Comune di
			Orvieto fare in modo che 
			Lubriano si dotasse di un adeguato sistema di 
			difesa, nel 1312 vennero iniziati i lavori di una nuova cinta 
			muraria che prevedeva anche l’innalzamento di cinque torri. Tutto 
			ciò non risparmiò alla città l’assedio e la conquista da parte dei 
			ghibellini, che comunque nel 1327 
			riconsegnarono la città. Lubriano
			dovette così rinnovare l’atto di sottomissione ad Orvieto 
			giurando obbedienza e prendendo l’impegno a non ospitare nemici e a 
			non esportare grano senza consenso. In seguito alle lotte dei 
			diversi rami della famiglia Monaldeschi 
			che si contendevano il dominio di Orvieto, nel 1388
			Lubriano
			fu formalmente affidata come feudo al ramo dei
			Monaldeschi della 
			Cervara, ciò pacificò le fazioni orvietane, non certo il 
			Patrimonio di San Pietro in Tuscia, del 
			quale Lubriano era 
			parte integrante, che oppose un’attiva resistenza. 
			
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